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Attualità giovedì 14 aprile 2016 ore 12:40

​L'Opera pia incoronata d'alloro

La tesi di ricerca di Fabiano Falconi varca le porte del palazzo Comunale di Vernio per raccontare quasi tre secoli di storia locale



VERNIO — L'autore ha una sua precisa definizione del lavoro: “Un viaggio nelle viscere di una parte della storia verniotta”. La tesi di ricerca ricostruisce, infatti, le vicende dell'Opera Pia di San Niccolò, custodite nell'archivio storico del Comune di Vernio e sarà presentata il 16 aprile alle 16 nella sala consiliare del palazzo comunale di Vernio. Con il sindaco Giovanni Morganti sarà presente lo stesso Falconi.

Il lavoro è diventato una pubblicazione, sostenuta dal Comune e finanziata generosamente dalla Compagnia dell'Aringa. La tesi è stata seguita dai docenti Marcello Verga e Rolando Minuti.

La storia completa dell'Opera Pia di San Niccolò di Bari di Vernio, fondata per volere testamentario del Conte Ridolfo dei Bardi, fa parte dell'Archivio Storico di Vernio e riguarda un lasso temporale molto ampio che va dal 1700 fino alla metà degli anni '80 dello scorso secolo. Il lungo percorso parte dalle volontà testamentarie del Conte per seguire lo sviluppo dell'Opera Pia, le sue vicissitudini con luci e ombre e si conclude con l'inevitabile acquisizione dei beni da parte del Comune di Vernio.

“La mia è un ricerca certo non esaustiva, piuttosto un trampolino di lancio per altri studi futuri – spiega Falconi – Ma rappresenta il lavoro di un anno, tra il 2014 e il 2015, ed è in grado di svelare ai lettori molti aneddoti interessanti e tutt'altro che scontanti della storia di Vernio.”

Per ripercorrere alcune tappe. Alla fine del Seicento il Conte Rodolfo dei Bardi lasciò in eredità il proprio patrimonio ad un gruppo di vassalli verniotti in modo che lo amministrassero a fini caritatevoli e assistenziali. Come si legge negli Statuti della Compagnia lo scopo era “soccorrere con elemosine gli infermi, dotare fanciulle in occasione di matrimonio, mantenere un giovane agli studi in un seminario, collegio o università, sussidiare coloro che si dedicavano alla carriera ecclesiastica”. Nel 1982 quel che rimase del patrimonio della Congregazione, scioltasi per impossibilità nella realizzazione degli scopi originari e per l’irrisoria consistenza delle proprietà, passò al Comune di Vernio, al quale oggi è affidata la conservazione, le gestione e la salvaguardia dell’importante archivio storico.


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